giovedì 15 gennaio 2009

La scuola a casa: è obbligatoria l'istruzione non la scuola

In Italia non è la scuola ad essere obbligatoria, ma l'ISTRUZIONE ed è possibile scegliere metodi di istruzione alternativi al sistema scolastico pubblico e privato, come la scuola a casa.
Contrariamente a quello che si dice – chiamandola scuola dell'obbligo – in Italia a essere obbligatorio è un grado d’istruzione minimo, come previsto dalla legge.

La Costituzione garantisce che sia un diritto e un dovere del genitore occuparsi dell’istruzione del figlio – qualora non se ne possa occupare direttamente (anche pagando un insegnante o una scuola privati), se ne prende carico lo Stato.

Numerosi articoli di legge regolamentano la scuola, fermo restando che chiunque, disponendo dei necessari mezzi materiali e immateriali, ha il diritto in Italia di occuparsi personalmente dell’istruzione del figlio. Questa opzione si chiama per la legge scuola paterna, ma è più conosciuta come scuola familiare o scuola a casa.

Nessun esame è obbligatorio a parte quello di licenza media inferiore, un diritto/dovere per ogni cittadino italiano. È necessario comunicare l’intenzione di fare scuola a casa in gennaio, al momento dell’iscrizione, al direttore didattico di competenza. Un’ulteriore buona notizia riguarda il cambiamento dell’età dell’arruolamento alla scuola: mentre fino a due anni fa venivano iscritti i bambini nati nell’anno solare, ora solamente quelli che hanno compiuto sei anni entro il 31 agosto.Gran Bretagna, Canada, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda annoverano tutti un gran numero di bambini educati a casa. I paesi anglosassoni vantano la tradizione più lunga di home schooling, e costituiscono un punto di riferimento internazionale importante. In lingua inglese esistono numerosi siti internet con forum di scambio, associazioni e pubblicazioni.

Pensiamo a come potrebbe essere estesa l'istruzione a tutti attraverso l'utilizzo di internet e ridurre drasticamente la presenza a scuola, ormai inutile e in molti casi dannosa per gli stessi ragazzi.

24 commenti:

  1. Si certo tutti a casa......ma come cantavamo qualche anno fa " c'è solo la strada..." e per lo meno per andare a scuola un po' ne devi fare

    RispondiElimina
  2. mah non so...la scuola ha diversi aspetti negativi, a me non è mai piaciuto andarci, però si impara a relazionarsi col mondo esterno. ci sono tanti aspetti negativi e altrettanti positivi nell'organizzazione scolastica, che forse la cosa andrebbe valutata caso per caso, famiglia per famiglia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la scuola, o meglio... gli insegnanti come fanno a star dietro a ogni bambino? io l'immagine della scuola che ho è un gran caos e insegnanti che "supplicano" silenzio" per proseguire la lezione! e questo non èun gran metodo di relazionarsi con il mondo, mentre una mamma ha tempo per il proprio figlio, e può permettersi di seguirlo e lui non avrà timore a chiedere di rispiegare, e la mamma mille volte lo ripeterà, con un sorriso nel volto. poi finito ciò il bimbo puo andare al parco, uscire con amichetti ed ecco qui che socializza. cultura e una cosa, e socializzazione un altra, insieme non vanno d'accordo le due cose.

      Elimina
    2. Pienamente d'accordo!

      Elimina
  3. A me piaceva andare a scuola,e' vero che serve a relazionarsi con gli altri, mentre se cominciamo a sei anni a chiuderci nella mura casa!!!poi particolare irrilevante!!!!chi e' quel genitore che puo' permettersi di stare a casa per istruire il figlio?????

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fosse solo il problema economico: vorrei proprio vedere quanti genitori casalinghi hanno un grado di istruzione tale da insegnare ai propri figli l'uso dei congiuntivi (per dirne una visto che si stanno estinguendo) oppure delle h al posto giusto, o forse vogliamo tornare a avere 1000 dialetti e perdere la lingua di Dante? E questo non è il mio unico dubbio o forse tutte le casalinghe italiane sono in grado di insegnare ai propri superprotetti pargoli gli integrali in modo che possano iscriversi all'università, oppure in un mondo del lavoro sempre più selettivo neanche quella serve e la mammina continuerà a pulirgli il sederino fino alla pensione (del figlio) ammesso che questo trovi un lavoro? Dimenticavo anche qui la mammina potrà assumere il frutto dei suoi lombi come figlio a tempo indeterminato e pagargli i contributi

      Elimina
  4. Sinceramente sono un po' sopresa di questa "nota" perchè la scuola non è solo e per fortuna, un trasferimento di saperi ma un luogo in cui avere relazioni con i pari e con gli adulti, imparare che c'è altro da sé, ascoltare, comunicare, progettare, sperimentare, .....................Ovviamente se la tua famiglia è ricca, colta ti può istruire a casa delegando a super professionisti ,perchè non credo che un genitore in un delirio di onnipotenza si senta tuttologo. Per me, che insegno nella scuola elementare da 25 anni, l'istruzione è solo una pate dei processi di apprendimento.
    Curioso discutere di home schooling in un momento di crisi economica, di attacco alla qualità della scuola pubblica, di classi ponte per i bambini stranieri. Evviva ilensiero divergente!

    RispondiElimina
  5. la scuola elementare, così com' è non è pensata per i bambini. purtroppo, non si parla quasi più d'istruzione, ma di distruzione. dellla personalità. false riforme e passi indietro. disorganizzazione. povere maestre, poveri alunni..

    RispondiElimina
  6. Lavoro da molti anni come insegnante free-lance e credo che sia non solo possibile m auspicabile percorrere strade nuove per quanto riguarda l'istruzione: singoli o piccoli gruppi di 3 o 4 allievi al massimo ritengo sia il numero adeguato di studenti per un efficace apprendimento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti piacerebbe avere un mercato così grande dal quale attingere tanti bei soldini vero?

      Elimina
  7. sono però dell'idea che la scuola oltre ad avere la funzione primaria di istruire gli alunni, funzione che può essere anche possibile a casa, abbia un importante ruolo nella socializzazione del bambino mettendolo a contatto con altri coetanei ed insegnati durante le attività scolastiche che saranno fondamentali nella formazione della persona; l'istruzione svolta nell'ambiente domestico rischia di sottrarre il bambino di questa importante parte del processo formativo.

    RispondiElimina
  8. eccomi, è proprio quello che vorrei fare io...
    Ci sto pensando e mi sto documentando-preparando da oltre un anno ormai.
    Parlandone ho conosciuto sia persone scandalizzate dalla sola idea di "sostituirsi" alla scuola, sia persone (tra cui insegnanti in carriera) che se avessero potuto avrebbero fatto lo stesso per i loro figli.
    Ho cenato con una maestra d'asilo sabato scorso: ha una classe di 33 bambini di 3 anni. Questa non è socializzazione, è un allevamento. Quando questa povera donna ha finito di controllare che i suddetti 33 non si facciano male e vadano in bagno a fare i loro bisogni, non vedo cosa altro possa fare...laureata o no, motivata o no.
    Certo, è un lusso: costerà tantissimo. Non solo lavorerò meno per poterlo fare, ma spenderò molto in autoformazione e poi ci vuole il materiale... ma vuoi mettere la libertà? Di prendere e approfondire ad hoc un argomento con altro materiale, appunto, gite, ecc?
    E la flessibilità di poter attendere il momento in cui il bambino è incuriosito da una cosa per proporgliela proprio quando vi ripone la max attenzione? Didatticamente penso non ci siano paragoni. Il rapporto 1:1, oppure un adulto per 4 o 5 bambini come dice Anna, permette sicuramente di fare di più...anzi, di offrire di più.
    Non credo nella socializzazione nel caos (solo ostacoli e ritardo alla formazione dell'identità), non credo nemmeno a cose tipo l'apprendimento cooperativo (il più debole del gruppo, se non si fa da parte da solo, è esplicitamente invitato a non far perdere tempo al gruppo).
    Tutto giusto nel post, però oggi non basta più presentarsi all'esame di licenza media: dall'anno scorso sono obbligatori gli esami di idoneità tutti gli anni.

    RispondiElimina
  9. Buon pomeriggio Luciano,
    per via della circolare 4/09 della Gelmini mi trovo impossibilitato a rimandare l'iscrizione di mio figlio al prossimo anno in quanto modificata la data limite del 31.08 al 31.12. Essendo mio figlio nato il 1.12.2003 ho avuto la bella sorpresa alla fine di gennaio. Visto che abbimao deciso di comunicare l'istruzione a casa di nostro figlio volevo sapere che strada burocratica intraprendere per evitare di essere inserito nella lista dei genitori inadempienti, cosa che forse è già stata fatta visto il periodo.
    Grazie anticipatamente

    RispondiElimina
  10. Ognuno deve valutare i bisogni dei propri figli, famiglia e situazione. In Italia non e difficile fare scuola a casa, ma purtroppo, siamo in pochi a farlo e ci troviamo un po isolati. Vivo in Sicilia e ho fatto gia un anno di scuola a casa con i miei due figli piu grandi ( all'ora 7 e 10 anni). Quest'anno voglio imbarcare sull' avventura di nuovo dopo aver subito un anno di scuola statale. Adesso affronto un anno con tre bimbi (prima elementare, quarta e seconda media), ma fiduciosa che sara un esperienza molto meglio che la scuola statale ci ha offerta. A casa, la scuola diventa la vita e la vita diventa scuola. Lo stress viene quando cerchi di fare scuola convenzionale a casa, non funziona. Ma se lasci che l'educazione si svolge con disciplina ma anche con naturalezza, tutti godono l'esperienza e si impara da tutti due i lati. Non e facile,ma da tanta soddifazione! Vorrei tanto che si creasse una rete e un occasione di incontrare altri genitori e bimbi per renderci conto che non siamo soli in quest' avventura! Alex

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Torna a scuola coi tuoi figli che ancora devi imparare l'italiano e pretendi di insegnare a qualcuno

      Elimina
  11. Secondo me l'istruzione a casa è la miglior cosa,io vado in prima superiore e vorrei tanto non alzarmi alle 6 per andare in un posto che odio con tutto il mio cuore,invece di stare a casa. Perchè se starei a casa mi impegnerei di più perchè mi sentirei meglio.

    RispondiElimina
  12. ciao a tutti, vorrei anch'io fare scuola a i miei figli, sono a Trapani e vi chiedo aiuto per capire come si fa. Grazie di cuore
    Christelle

    RispondiElimina
  13. Segnalo a chiunque sia interessato uno strumento che sembra fatto apposta per la scuola familiare, anche se è quasi sconosciuto: il software libero. Vedi questa mia Intervista a un papà canadese che fa scuola familiare con Linux

    Marco Fioretti

    RispondiElimina
  14. Scusa Alex, i tuoi figli come faranno ad imparare l'uso del congiuntivo?

    RispondiElimina
  15. la scuola e' un ambiente dove s impara a parlare di sesso fumo e droga e' la rovina dei giovani e di brutte compagnie.i figli quando sono in casa da mamma non imparono questo............dispiace di questa pubblicita'.oggi la scuola e' cosi'.

    RispondiElimina
  16. ciao !!! io sono una mama spagnola catalana e mi piacerebbe informarmi sopra la scuola a casa, gia che io non ci credo alla scuola, e mi piacerebbe avere piu informazione su qualcuno che ha fatto questo :-) grazie per anticipo qui vuole contattarmi per msn e: jastina@hotmail.es
    Ester

    RispondiElimina
  17. io non sono d'accordo con questo tipo di istruzione...dato che non si impara a relazionarsi con nuovi individui...a me non piacerebbe perchè con gli amici studiare è un altra cosa...

    ps:io ho 12 anni...

    RispondiElimina
  18. Lo vorrei fare anche io! Ho un'amica che lo sta facendo e sono meravigliata dal suo blog. Lei pero' e laureata in pedagogia. Vedo anche quanto tempo ci sta dedicando... io non sarei cosi' brava.
    NON E' VERO CHE I BAMBINI NON IMPARERANNO A RELAZIONARSI! I GRUPPI CREATI A SCUOLA SONO ARTFICIALI. NON ESISTE UNA SOCIETA' FATTA SOLTANTO DI COETANEI. LE BAMBINE DI MIA AMICA SONO NON HANNO NESSUN PROBLEMA SOCIALE. NON SONO CHIUSE DENTRO CASA PERCHE' OGNI GIORNO E' PREVISTA LA PASSEGIATA DURANTE QUALE SCOPRONO COM'E' FATTO IL MONDO.

    Putroppo blog e' in polacco:
    http://edudomowa.blogspot.com/2012/01/janusz-korczak-moj-mistrz.html#comment-form

    RispondiElimina
  19. Da quando ho saputo il cambiamento mi sono subito licenziato ed ho convinto mia moglie,infermiera, a licenziarsi a sua volta.Finalmente liberi senza padroni, tra libri ,penne,e quaderni e conquisteremo il potere che prima non avevamo.

    RispondiElimina