L’idea di soggetto come titolare di un progetto di benessere rappresenta il momento di partenza di ogni “lotta per” e quindi il benessere è la grande molla di ri-appropriazione dell’appartenenza e della partecipazione. Un soggetto è immateriale perché il benessere che persegue è di tipo immateriale; è plurale perché molte sono le forme di benessere per lui possibili e richieste; è progettuale perché il benessere si declina nel futuro e non solo nel presente; infine pretende sovranità e non accetta la scarsità imposta dal dominio. Ogni soggetto pretende di produrre e moltiplicare la “sua” ricchezza e impiega la sua energia psichica per farlo.
La creazione di ricchezza come creazione di benessere si basa sull’idea di energia psichica che passa tra le relazioni, passa dalla sorgente/soggetto alla destinazione/oggetto d’amore. Il passaggio di energia psichica attraverso la relazione crea il clima di una comunità., che si esprime con il potere, cioè con la capacità di produrre o impedire i cambiamenti. Quindi il clima di una comunità è determinato dalla capacità di creare oggetti d’amore.
Non vi è potere senza desiderio.
E il potere significa cambiamento, cioè in definitiva creazione di benessere e di ricchezza. Potremmo dire che la ricchezza si crea mediante la gestione del desiderio. Il desiderio significa essenzialmente creazione di oggetti di amore e investimento di energia psichica. La creazione degli oggetti d’amore consiste nell’investimento di energia psichica. Quindi possiamo parlare di investimento come moltiplicazione e dis-investimento come scarsità dell’energia psichica.
Il processo di moltiplicazione si esprime mediante la creazione di oggetti d’amore. Questi possono essere delimitati o illimitati e dare origine a sentimenti/desideri di potenza e di onnipotenza. Nella società “abbondante”, dove paradossalmente il dominio tenta continuamente di far tornare la società all’epoca del malessere, della scarsità, ci sono due grandi meccanismi regolatori della ricchezza tuttora in gioco: gli scarsificatori e i moltiplicatori. Possiamo anche definirli come repressione (creazione di scarsità, ritiro energetico, depressione) ed espressione (creazione di abbondanza, investimento energetico, euforia). Gli scarsificatori tendono mediante la minaccia, il tabù e il senso di colpa a rendere scarsi i beni e il benessere, cioè la ricchezza, i moltiplicatori tendono invece mediante la promessa, la motivazione e il sentimento positivo a rendere abbondanti i beni e il benessere, cioè la ricchezza. La produzione di ricchezza in una cultura dell’abbondanza tende a diventare sempre di più produzione di beni immateriali e di servizi, così come la materialità del prodotto è stata ed è la caratteristica della produzione di ricchezza nella cultura della scarsità. La scarsità del materiale è stata da sempre combattuta con l’abbondanza dell’immateriale. Questa lotta è stata rappresentata dalla libertà dello spirito dall’aspirazione alla libertà dell’umanità.
La creazione di ricchezza come creazione di benessere si basa sull’idea di energia psichica che passa tra le relazioni, passa dalla sorgente/soggetto alla destinazione/oggetto d’amore. Il passaggio di energia psichica attraverso la relazione crea il clima di una comunità., che si esprime con il potere, cioè con la capacità di produrre o impedire i cambiamenti. Quindi il clima di una comunità è determinato dalla capacità di creare oggetti d’amore.
Non vi è potere senza desiderio.
E il potere significa cambiamento, cioè in definitiva creazione di benessere e di ricchezza. Potremmo dire che la ricchezza si crea mediante la gestione del desiderio. Il desiderio significa essenzialmente creazione di oggetti di amore e investimento di energia psichica. La creazione degli oggetti d’amore consiste nell’investimento di energia psichica. Quindi possiamo parlare di investimento come moltiplicazione e dis-investimento come scarsità dell’energia psichica.
Il processo di moltiplicazione si esprime mediante la creazione di oggetti d’amore. Questi possono essere delimitati o illimitati e dare origine a sentimenti/desideri di potenza e di onnipotenza. Nella società “abbondante”, dove paradossalmente il dominio tenta continuamente di far tornare la società all’epoca del malessere, della scarsità, ci sono due grandi meccanismi regolatori della ricchezza tuttora in gioco: gli scarsificatori e i moltiplicatori. Possiamo anche definirli come repressione (creazione di scarsità, ritiro energetico, depressione) ed espressione (creazione di abbondanza, investimento energetico, euforia). Gli scarsificatori tendono mediante la minaccia, il tabù e il senso di colpa a rendere scarsi i beni e il benessere, cioè la ricchezza, i moltiplicatori tendono invece mediante la promessa, la motivazione e il sentimento positivo a rendere abbondanti i beni e il benessere, cioè la ricchezza. La produzione di ricchezza in una cultura dell’abbondanza tende a diventare sempre di più produzione di beni immateriali e di servizi, così come la materialità del prodotto è stata ed è la caratteristica della produzione di ricchezza nella cultura della scarsità. La scarsità del materiale è stata da sempre combattuta con l’abbondanza dell’immateriale. Questa lotta è stata rappresentata dalla libertà dello spirito dall’aspirazione alla libertà dell’umanità.
Nessun commento:
Posta un commento