domenica 11 gennaio 2009

Il soggetto come progettista di benessere


L’idea di soggetto come titolare di un progetto di benessere rappresenta il momento di partenza di ogni “lotta per” e quindi il benessere è la grande molla di ri-appropriazione dell’appartenenza e della partecipazione. Un soggetto è immateriale perché il benessere che persegue è di tipo immateriale; è plurale perché molte sono le forme di benessere per lui possibili e richieste; è progettuale perché il benessere si declina nel futuro e non solo nel presente; infine pretende sovranità e non accetta la scarsità imposta dal dominio. Ogni soggetto pretende di produrre e moltiplicare la “sua” ricchezza e impiega la sua energia psichica per farlo.
La creazione di ricchezza come creazione di benessere si basa sull’idea di energia psichica che passa tra le relazioni, passa dalla sorgente/soggetto alla destinazione/oggetto d’amore. Il passaggio di energia psichica attraverso la relazione crea il clima di una comunità., che si esprime con il potere, cioè con la capacità di produrre o impedire i cambiamenti. Quindi il clima di una comunità è determinato dalla capacità di creare oggetti d’amore.
Non vi è potere senza desiderio.
E il potere significa cambiamento, cioè in definitiva creazione di benessere e di ricchezza. Potremmo dire che la ricchezza si crea mediante la gestione del desiderio. Il desiderio significa essenzialmente creazione di oggetti di amore e investimento di energia psichica. La creazione degli oggetti d’amore consiste nell’investimento di energia psichica. Quindi possiamo parlare di investimento come moltiplicazione e dis-investimento come scarsità dell’energia psichica.
Il processo di moltiplicazione si esprime mediante la creazione di oggetti d’amore. Questi possono essere delimitati o illimitati e dare origine a sentimenti/desideri di potenza e di onnipotenza. Nella società “abbondante”, dove paradossalmente il dominio tenta continuamente di far tornare la società all’epoca del malessere, della scarsità, ci sono due grandi meccanismi regolatori della ricchezza tuttora in gioco: gli scarsificatori e i moltiplicatori. Possiamo anche definirli come repressione (creazione di scarsità, ritiro energetico, depressione) ed espressione (creazione di abbondanza, investimento energetico, euforia). Gli scarsificatori tendono mediante la minaccia, il tabù e il senso di colpa a rendere scarsi i beni e il benessere, cioè la ricchezza, i moltiplicatori tendono invece mediante la promessa, la motivazione e il sentimento positivo a rendere abbondanti i beni e il benessere, cioè la ricchezza. La produzione di ricchezza in una cultura dell’abbondanza tende a diventare sempre di più produzione di beni immateriali e di servizi, così come la materialità del prodotto è stata ed è la caratteristica della produzione di ricchezza nella cultura della scarsità. La scarsità del materiale è stata da sempre combattuta con l’abbondanza dell’immateriale. Questa lotta è stata rappresentata dalla libertà dello spirito dall’aspirazione alla libertà dell’umanità.

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