domenica 22 febbraio 2009

L'epoca della diffidenza


In una civiltà che non tollera i conflitti se non a condizione di riportarli nel quadro della norma, questa nuova barbarie prende di mira figure dell'"altro" molto diverse tra di loro.
Lo straniero che minaccia le nostre società, l'integralista che mette a repentaglio l'ordine dello Stato, ma anche il salariato in una impresa o il funzionario di una amministrazione che si oppongono alla disciplina e alla "messa in forma" che la cosiddetta "gesione delle risorse umane" impone a tutti noi. O, ancora, l'handiccappato, l'individuo in qualsiasi modo "deviante", il contestatore che rifiuta di costringere la propria denuncia entro forme di protesta consentite dal potere. Insomma tutti coloro i quali sembrano minacciare, con il loro comportamento, la loro stessa "salute" o la "salute" dei loro simili. Tutti coloro i quali si presentano come possibile fonte di caos, dunque di pericolo per l'ordine sociale istituito.
Tradizionalmente, il barbaro è lo straniero che minaccia una civiltà attestandosi sui suoi conflitti. Allo stesso tempo, è l'elemento estraneo che consente alla civiltà di autodefinirsi come tale.
Nel nostro mondo, ormai unificato dall'egemonia dello "stesso", quei confini sono invece sempre meno confini esterni, e sempre più confini interni. Mondo unico e ormai dominante che si va risolvendo via via in un insieme di fortezze in cui vivono gli "inclusi", asserragliati nel cuore dei territori degli "esclusi" in cui prende corpo la paura securitaria dei primi. La minaccia è diffusa, insondabile, dunque interna. Se i paesi del nord del mondo sono altrettante piccole fortezze, all'interno di ciascuna di esse esistono regioni simili a fortezze ancora più piccole, circondate da ancora più piccoli "territori degli esclusi", e ogni uomo e ogni donna tendeno a viversi come microfortezze immerse in inquietanti e microscopici "territori degli esclusi". Infine ciascuno di noi è portato a pensarsi come un territorio in cui nuclei di razionalità e di saggezza vivono l'assedio di pulsioni e passioni non civilizzate. La nostra è l'epoca della diffidenza!!!

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